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Elly Schlein, vocazione-kamikaze: un suicidio politico in soli 4 mesi

Come suicidarsi (politicamente) in soli quattro mesi. Questo il possibile titolo di un pamphlet firmato Elly Schlein, la segretaria del Pd che nel giro di poche settimane ha inanellato disastri su disastri, l'ultimo dei quali la presenza in piazza a Roma al fianco del Beppe Grillo che parla di "brigate del reddito" e invita i suoi a indossare il passamontagna (da Elly, neppure una parola sul caso, figurarsi prendere le distanze). In breve e in ordine sparso vi elenchiamo alcuni degli altri disastri: il flop alle amministrative (vince solo a Vicenza il sindaco Pd che si oppone alla neo-segretaria); contestata dagli studenti in tenda; la sostituzione del figlio di De Luca con un vice-capogruppo che come primo atto politico prende le distanze dal Pd; invoca la patrimoniale europea sulla casa e lo fa a più riprese; dopo l'alluvione, ci mette nove giorni a presentarsi in Emilia Romagna, la sua Emilia Romagna; il Pd che si spacca in tre a Bruxelles al voto sulle armi all'Ucraina; non sostiene la causa di Stefano Bonaccini commissario alla ricostruzione per la stessa Emilia Romagna; l'armocromista. Eccetera eccetera. Tutto ciò in un contesto in cui il suo partito le rimprovera l'assenza di una linea precisa e di un programma, oltre agli eccessivi silenzi su temi portanti per i dem. E ancora, senza scordare l'eccessiva vicinanza alla Cgil di Landini (e, dunque, l'eccessiva lontananza dal Pd moderato e cattolico). Un disastro a tempo record: ve lo raccontiamo, in sintesi.

Vetrina: Andrea Tempestini presenta un argomento del giorno

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