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Dati onlife: la linea sottile tra dati (e vita) online e offline

Ormai passiamo quasi altrettanto tempo vivendo online rispetto a quanto facciamo offline… e non stiamo parlando di Metaverso! 

Pensaci: quando hai bisogno di qualcosa, ad esempio di un libro su un certo argomento, o un di un nuovo frigorifero, cosa fai? Lo cerchi su Google o Amazon e passi un bel po’ di tempo a scorrere tra le alternative. 

La tua esigenza è reale e i prodotti che visioni sono reali, ma questo tuo “viaggio di scoperta” è a tutti gli effetti digitale. E lo stesso vale per altre decine di azioni che sono sia “fisiche” che virtuali!

Ecco perché ormai anche i dati non sono più solo online o offline! Eppure, spesso c’è l’idea che i dati digitali non siano sufficienti per studiare un mercato o per valutare l’interesse di un potenziale target, o per comprendere le mosse della concorrenza.

L’idea comune, infatti, è che i dati online siano una specie a sé, dati generati sul web in modo più o meno chiaro e che riflettono solo il mondo digitale di utilizzo del web. 

Invece non è così e ormai i dati sono "onlife", termine coniato nel 2013 dal filosofo Luciano Floridi: non si limitano quindi solo alle informazioni digitali generate online, ma includono anche i dati che provengono dal mondo offline quello analogico ma che vengono immediatamente trasformati in formato digitale. 

Infatti i cosiddetti “Big Data online” sono il risultato di questa nuova capacità di trasformare in numeri e dati anche ciò che sarebbe analogico: proprio su questo si basa la disciplina dello studio del mercato grazie al web, come spiegato in questo approfondimento sulla market intelligence.

In questo video, scopriamo assieme agli esperti della Central Marketing Intelligence, Caterina Vidulli e Giovanni Zanier, esempi pratici di questa fluidità tra i dati online e offline… per capire ancora meglio come i dati possono aiutarci nelle decisioni di business!
 

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