Cottarelli a Terraverso: "Cosa succederà al Pd con Elly Schlein"
L'economista Carlo Cottarelli, senatore in quota del Partito democratico, è ospite di Terraverso, il podcast di Libero. Perché è entrato in politica, chiede Emanuele Ranucci, ideatore del format: "Se mi avessero detto...", scherza l'Onorevole, "ci avrei tenuto a fare il presidente di Regione Lombardia, ma va bene anche fare il senatore". Tifoso dell'Inter e promotore del progetto, mai decollato, dell'azionariato popolare con InterSpac, Cottarelli parla anche del nuovo stadio a Milano: "Ristrutturare San Siro sarebbe la cosa migliore, ma di certo non vorrei avere uno stadio da 40mila persone".
Che cosa ne pensa della Legge di bilancio, chiede il condirettore di Libero, Pietro Senaldi: "I soldi erano pochi e non sono andati alle priorità. Per esempio, il condono: costa un miliardo e uno. Quei soldi li avrei messi alla Sanità. Però", commenta l'ospite, "credo che Meloni sia consapevole dei limiti della finanza pubblica. E infatti la manovra è più prudente di quella pensata dal governo Draghi". Lo stop al Superbonus è stata una scelta sbagliata? "Era giusto fermarlo. È stata una misura esagerata ". Il senatore parla anche della direttiva europea sull'automotive e la decarbonizzazione: "Il governo italiano si sta opponendo e forse lo farà anche la Germania. Ma chi osteggia l’iniziativa dicendo che l'Europa produce solo il 7% delle emissioni globali, dico che non possiamo dimenticarci l'inquinamento locale". Il più grande problema dell'Italia? "Quello demografico", sostiene Cottarelli.
Il Reddito di cittadinanza? "Necessario, ma fatto male. È più generoso per i single e non tiene conto che il costo della vita cambia a seconda del luogo in cui si vive. Ha ragione il ministro dell'Istruzione Valditara quando fa notare che chi abita in una grande città spende di più". La promessa elettorale più assurda? "La flat tax della Lega". Cottarelli dice la sua anche sull'elezione a segretario del Pd di Elly Schlein: "Il Pd sarà più a sinistra del partito che abbiamo conosciuto negli ultimi anni ". Chiudiamo con le sanzioni alla Russia: "Hanno avuto un impatto", si dice certo Cottarelli, "ma le sanzioni non impediranno a Putin di procedere nella guerra, sono uno strumento per arrivare al tavolo dei negoziati".