Covid e influenza australiana: come distinguerli. Quando supereremo il picco
I casi di Covid-19 tornano ad aumentare e l’influenza è sempre più aggressiva. Secondo il monitoraggio della Fondazione Gimbe i nuovi ricoveri segnano un +11 per cento rispetto alla settimana scorsa, le terapie intensive sono cresciute del 28 per cento, i decessi del 9,5, oltre 600 morti in una settimana. Secondo il presidente della Fondazione Nino Cartabellotta inoltre "il numero dei nuovi casi settimanali non è più un indicatore affidabile della circolazione virale, sottostimata almeno del 50%, sia per l'utilizzo diffuso di tamponi fai da te, sia per il mancato testing di persone asintomatiche o paucisintomatiche". A preoccupare è anche l’influenza australiana, chiamata così perché il nuovo ceppo A/H3N2 è stato isolato per la prima volta in Australia. Si tratta di una versione particolarmente aggressiva della malattia: un boom di casi è stato registrato soprattutto tra i bambini sotto i quattro anni. Il picco però dovrebbe essere alle porte, in anticipo rispetto al solito: dovrebbe arrivare nelle prime settimane del 2023 invece che a febbraio.