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Manu Invisible, l'ambiguità della luce tra verità e abbaglio

SPOTLIGHT – Un’illusione chiamata luce” è la nuova mostra di Manu Invisible a Milano. Alla Key Gallery è aperta fino al 12 dicembre la personale dello street artist mascherato che da venti anni lascia le sue opere sui muri di mezza Europa. Con il suo vestito nero sporco di pittura e la maschera nero dalle forme taglienti ispirata alla geometria e alla notte, è reputato uno dei più significativi writers italiani. Il filo conduttore è la luce, intesa sia come faro di verità sia di abbaglio, illusione, distorsione della realtà. L’elemento luminoso non è certo nuovo nella ricerca dell’artista, quello che però Manu Invisible porta alla galleria Key Gallery è una lettura più introspettiva e psicologica, una vera e propria allegoria legata alle ideologie, alle credenze e alle soggettive verità dell’individuo. Come spiega lo stesso artista a Nicoletta Orlandi Posti che lo ha intervistato per LiberoTv.

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