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Pensioni, ecco la riforma allo studio del governo Meloni (per evitare la Fornero)

Andare in pensione a 58-59 anni e con 35 di contributi, ma perdendo fino a un terzo dell’assegno per effetto del ricalcolo dell’importo col metodo contributivo. Giorgia Meloni avrebbe preso in esame questa soluzione per superare una volta per tutte la Legge Fornero e il ritorno a gennaio del conseguente scalone del ritiro a 67 anni. La cosiddetta “Opzione uomo” ricalca l'”Opzione donna” già in vigore, ma in scadenza a fine anno e prosegue il discorso già avviato con i sindacati dal governo uscente. L’esecutivo di Mario Draghi aveva indicato la via dell’estensione di “Opzione donna”, per quella che nei primi tavoli con le parti sociali era chiamata appunto “Opzione tutti”. La sostanza non cambia: l’idea è di consentire ai lavoratori flessibilità in uscita rinunciando alla pensione completa così da mettersi in pari con le nuove generazioni, già tutte con il sistema contributivo. Un principio che trova il favore del presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, secondo il quale “su questo eravamo orientati anche durante il governo Draghi. Quindi se si va in questa direzione poi ovviamente la politica deciderà, ma mi sembra che si sia abbastanza in linea rispetto a quello che si stava facendo”.

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