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Pollo pieno di antibiotici? La scoperta stupefacente che arriva dalla Thailandia
Più sani e più buoni. Così sono diventati i polli di una fattoria biologica a Lampang, nel nord della Thailandia, dopo che gli allevatori li hanno nutriti con la cannabis. I lavoratori hanno pensato alla marijuana quando una nidiata si è ammalata di bronchite aviaria nonostante le fosse stata somministrata una terapia antibiotica. Le condizioni di salute del pollame sono migliorate e gli allevatori hanno scoperto che gli uccelli nutriti con cannabis avevano sviluppato una maggiore immunità alle malattie e resistevano meglio alle intemperie, tanto che hanno deciso di eliminare i farmaci e nutrire i polli solo con cannabis. Da qui è partita un'indagine dell’Università di Chiang Mai: dallo scorso gennaio i ricercatori hanno studiato mille polli e hanno dovuto dare ragione agli allevatori. I risultati dell’indagine non solo suggeriscono che la cannabis potrebbe aiutare a ridurre la dipendenza degli allevatori dagli antibiotici, ma anche che carne e uova dei volatili sono di migliore qualità, intesa come composizione di proteine e grassi. Secondo i ricercatori i composti bioattivi della pianta potrebbero aver stimolato la salute intestinale dei polli e di conseguenza la loro risposta immunitaria.
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Un santuario alpino sospeso nel tempo e nello spazio
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