Cerca
Logo
Cerca
+

Lavoro, la lezione di Adriano Olivetti 4.0: da Molfetta a Berkeley HRCoffee porta la cultura in azienda

La cultura può aiutare le aziende a essere più produttive? Assolutamente sì se investe sulle risorse umane. Lo aveva ben chiaro Adriano Olivetti: per lui il fine dell'industria non avrebbe dovuto essere solo quello d'incrementare i profitti, quanto piuttosto d'ispirare una catena virtuosa finalizzata al bene comune, di tutta la società. Da qui l’obiettivo di migliorare il livello culturale dei dipendenti e permettere loro in questo modo di contribuire, con le loro idee, intuizioni e competenze, allo sviluppo dell’azienda. E questa è anche la scommessa di HRCoffee, start up italiana che ha sviluppato un nuovo modello di gestione manageriale che sviluppa strategie di crescita partendo dal basso, dove al centro ci sono i dipendenti. In questa nuova puntata di ART’èRUMORE l’ospite è Maria Cesaria Giordano, Product Manager e Co-Founder di HRCoffee (insieme a Davide De Palma e Dario Nuccetelli) che si occupa di gestione delle risorse umane tramite sistemi di intelligenza cognitiva e artificiale, ed ha ottenuto il riconoscimento dall’Università di Berkeley (USA) tra le migliori cinque “Startup globale con forte carica hr disruptive “ alla World Open Innovation Conference 2018.

 

GUARDA QUI LA PUNTATA PRECEDENTE DI ART'èRUMORE
"L'identità che salva le periferie”

 

Ma Maria Cesaria Giordano è stata anche assessora per la Promozione del Territorio, Innovazione Tecnologica del Comune di Adelfia, un borgo a 12 chilometri da Bari, che vanta la singolarità di avere a poche centinaia di metri l’uno dall’altro due diversi centri storici con due chiese, due piazze, due scuole. Due borghi con due dialetti diversi, che fanno due processioni diverse, in uno. Un unicum, appunto, come tanti borghi italiani che per il loro patrimonio culturale basterebbero a se stessi e contribuirebbero in maniera sostanziale all’economia nazionale. Tanto che oltre un miliardo di euro del PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) è stato messo sul piatto per la tutela e il rilancio dei piccoli centri abitati di particolare interesse culturale. Ma non c’è il rischio che un turismo non controllato - magari mordi e fuggi - snaturi l’intima natura di questi luoghi? Risponde Maria Cesaria Giordano: “Non ci spaventa il mordi e fuggi piuttosto spaventa l’idea di adeguare un paese al turismo mordi e fuggi. Dobbiamo fare in modo che il turista viva la nostra lentezza, la nostra quotidianità, il silenzio all’interno del centro storico. Molto spesso, invece, si tende proprio nel centro storico a mettere negozietti, locali notturni… perché? Non dobbiamo riprodurre un modello tipico di altri paesi. Il nostro borgo è bello proprio perché semplice. Bisogna godere della semplicità”.  Maria Cesaria Giordano nell’intervista - commentando le immagini dell’installazione nel Padiglione Italia alla Biennale di Venezia dell’opera di Gian Maria Tosatti “Storia della notte e destino delle comete”  (GUARDA QUI IL SERVIZIO DALLA BIENNALE DI VENEZIA) - parla anche di come sta cambiando il mondo del lavoro e del Family Audit, la certificazione che ottengono le aziende che portano avanti politiche di conciliazione azienda-famiglia. Ma anche del gender gap nel calcio italiano: HRCoffee ha infatti supportato la Pink Bari che allo stadio “Veneziano” di Monopoli ha sfidato la Juventus nella Coppa Italia Femminile.

 

Appuntamento a sabato prossimo con Art'èRumore alle ore 15 (in replica su LiberoTv domenica alle 14 e su Beconomy.it).

Dai blog