Cultura e social: un binomio possibile? Il mestiere dell'influencer spiegato da Clelia Patella, la “Ferragni dell'arte”

10 settembre 2022

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Cultura, social e chiacchiere. Sofia Lipoli inaugura la sua nuova rubrica su LiberoTv Social Sofà con una ospite speciale: Clelia Patella, influencer, speaker radiofonica, giornalista e scrittrice. Nel 2019 ha pubblicato il libro Selfie ad Arte - l'Arte al Tempo dei Social (Ultra Edizioni) che tra l'autobiografia e il saggio approfondisce il rapporto tra arte, musei, fotografia, smartphone e social media. Clelia Patella è da molti anni figura di riferimento in Italia tra gli influencer culturali - una sorta di “Chiara Ferragni della cultura” - e spiega cosa significa essere una influencer di arte parlando della sua giornata lavorativa tra mostre, pubbliche relazioni, ricerca e creazione di contenuti per i social, ma anche e soprattutto lo studio per usarli al meglio così da rendere compatibili due mondi apparentemente distanti come quello della cultura e quello dei social. La sfida è quella di “parlare di arte in maniera anche leggera, che non vuol dire superficiale”, puntualizza Clelia Patella. “Influenzare nel mondo dell’arte vuole dire far capire a chi mi segue che l’arte non è necessariamente un argomento dedicato a chi ha studiato o a chi ha una certa cultura. L’arte va sentita, va vissuta in maniera spontanea. Io cerco di creare contenuti a volte divertenti, ma sempre dando informazioni così che chi mi segue possa si incuriosisca per poi approfondire l’argomento in luoghi più adatti”. Clelia Patella è anche una esperta di arte e tecnologia digitale, di criptoarte (conduce su Radio24 la trasmissione Lo Stato dell’Arte) e da Social Sofà invita tutti ad “essere ricettivi sul cambiamento che sta avvenendo nel mondo” spiegando che “si sta creando una realtà alternativa, complementare che molti definiscono virtuale, Metaverso. Questa cosa sta influenzando in maniera significativa l’arte e tanti aspetti della nostra vita. Quindi”, conclude Clelia Patella, “attenzione altissima sul futuro che è già presente”.