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Erdogan, Pietro Senaldi: "Meno dittatore di Putin? Ecco a cosa si piega l'Occidente"

Il condirettore di Libero Pietro Senaldi sulla scelta della Turchia di togliere il veto all'ingresso nella Nato di Finlandia e Svezia e sul comportamento delle democrazie occidentali: "Abbiamo scoperto che la Turchia è un Paese profondamente democratico perché ci serve per sconfiggere Vladimir Putin, o quantomeno per fermarlo. La Turchia fa parte della Nato, era necessario il suo placet perché entrassero nell'Alleanza Svezia e Finlandia e quindi Erdogan, che l'anno prossimo ha le elezioni e una situazione economica interna molto difficile, ha fatto le sue richieste. Ovvero, mano libera con i Curdi, gruppo etnico che lo preoccupa di più sul fronte interno, oltre che ad avere un rinnovamento Made in Usa delle dotazioni militari. La morale della storia? Il mondo è tornato a polarizzarsi: c'è il blocco occidentale e quello russo, vedremo se si fonderà con quello cinese. L'Occidente è democratico e la Russia e la Cina non lo sono, ma certamente per restare democratici dobbiamo riconoscere e tollerare che nel nostro club ci siano anche nazioni profondamente antidemocratici come è la Turchia. Abbiamo ragione noi, Putin è un dittatore che ha invaso l'Ucraina, però i dittatori non ci fanno schifo tutti allo stesso modo. Ricordiamo come il presidente Mario Draghi aveva definito Erdogan...". Senaldi fa riferimento alle parole pronunciate dal premier nell'aprile 2021, quando durante una conferenza stampa aveva dichiarato: "Con questi dittatori, chiamiamoli per quello che sono, di cui però si ha bisogno, uno deve essere franco nell'esprimere la propria diversità di vedute e di visioni della società; e deve essere anche pronto a cooperare per assicurare gli interessi del proprio Paese. Bisogna trovare il giusto equilibrio".

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