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Intelligenze artificiali, Carlo Noseda (IAB Italia): "Allevate sui social. Ecco dov'è il pericolo"

Paola Natali intervista per Libero Tv il condirettore di Libero Pietro Senaldi e Carlo Noseda, Presidente di IAB Italia, succursale nazionale della più importante Associazione nel campo della pubblicità digitale a livello mondiale, e amministratore delegato di M&C Saatchi. Quanto è importante fare rete nel nostro Paese? “Oggi bisogna essere in grado di mettere a fattor comune tanti punti di vista”, risponde Noseda, “Le tecnologie ci permettono di essere in contatto, bisogna avere un ambiente che culturalmente accetta questo nuovo modo di pensare”. Come valuta il mercato e quanto è cambiato grazie alle tecnologie? “Iab Italia aggrega gli operatori del digitale nel nostro Paese, dagli investitori ai provider dei servizi di comunicazione, che oggi è principalmente digitale e per questo più efficiente e mirata. Certo”, conclude Noseda, “se la comunicazione è male utilizzata può davvero influenzare le persone…”. Alla domanda di Senaldi, quanto vale un testimonial, Noseda risponde che il testimonial “è un grande acceleratore: un utilizzo consistente negli anni è premiante, per esempio, e la coerenza tra testimonial, marca e prodotto devono essere studiate con cura. Con il digitale poi l’utilizzo deve essere coerente con il mezzo e di conseguenza con il target”. La tecnologia poi va a una velocità enorme, prosegue Noseda, “e chi ha il compito di normare questa realtà di solito lo fa ex post, non prevenendo l’evoluzione. Gli esempi dei social media prima e del metaverso adesso, sono lampanti”. Secondo Senaldi “quando è nata la tv, i giornali l’hanno seguita. Adesso, tra i vaccini e la guerra, ho l’impressione che la tv stia seguendo i social, anche negli aspetti deteriori: rischia di venirne svuotata come capitò ai giornali…”. “Essere ascoltati in un mercato in cui tutti urlano, richiede grandi doti canore”, commenta Noseda, “rischiamo di perdere cose che non saranno più parte del nostro modo di imparare e comprendere”. Se poi parliamo di valore dei nostri dati “la maggior parte delle persone”, avverte Noseda, “non ha alcuna consapevolezza che tutto ciò che fanno online lascia tracce indelebili. Noi stiamo allevando le intelligenze artificiali, il cosiddetto machine learning, e gli inglesi hanno l’espressione “trash in, trash out”, ovvero da quello che metto nella pattumiera non potrà che uscirne altra pattumiera. Per cui, visto che avremo un futuro pervaso dalle IA, dovremmo produrre dati migliori di quelli che carichiamo sulle piattaforme social..."  

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