"Quello che resta di una vita", un libro per non dimenticare le vittime del Covid-19
Nella sua rubrica Un libro in due minuti Lucia Esposito parla con Antonella dell’Aquila curatrice del libro “Quello che resta di una vita” dell’organizzazione Sereniesempreuniti (Associazione Familiari Vittime Covid-19). (edito da Compagnia della Stampa, Massetti Rodella Editori) Un libro che raccoglie storie di persone la cui esistenza è stata uccisa dal virus durante la prima ondata della pandemia, quando si sapeva ancora poco e le informazioni erano confuse. Persone normali, che conducevano una vita normale e, alla fine, si sono trovati a vivere una situazione che non li farà mai più sentire normali. Questa è la narrazione di chi, mai, avrebbe pensato di dover affidare a delle parole scritte, il compito di dare voce a tutti quelli che, ormai, di voce non ne hanno più. Questi sono i ricordi, i sogni e i dolori di esseri umani che hanno sofferto ancora una volta per poter raccontare il dramma che li ha colpiti. In questo libro sono raccolte le motivazioni che hanno portato un gruppo di quasi 600 persone a lottare, per capire cosa realmente sia successo, per avere verità e giustizia. Questi siamo noi, sopravvissuti, ma "sereni e sempre uniti".
Il ricavato dalla vendita del libro sarà devoluto interamente all’Associazione no-profit Sereniesempreuniti che ha finalità di carattere sociale e culturale legate alla pandemia e alle conseguenze sociali, psicologiche, culturali ed economiche da questa generate. (Informazioni sul sito www.familiarivittimecovid19.it).