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Nucleare e pillole allo iodio, tutta la verità sull'antidoto anti radiazioni

Certi termini, come radioattivo o nucleare, a volte fanno paura solo a sentirli pronunciare. Ma le cose non stanno sempre cosi. Le pillole allo iodio, o meglio, le compresse di ioduro di potassio, sono considerate un "antidoto" preventivo in caso di esposizione a radiazioni nucleari e servono, in particolare, per proteggere la tiroide dagli effetti dello iodio radioattivo. Finora sono state utilizzate nell'ambito d'incidenti che hanno coinvolto centrali di energia nucleare, come le esplosioni negli impianti di Chernobyl nel 1986 e di Fukushima nel 2011. La minaccia di attacco nucleare da parte della Russia, ha innescato, in alcuni Paesi europei, la corsa in farmacia per l'approvvigionamento di questo medicinale, ma quando servono veramente?  Le pillole allo iodio sono utili solo in caso di effettiva esposizione a iodio radioattivo e non vanno assunte preventivamente e deliberatamente: vanno prese solo in caso di reale pericolo nucleare e solo su indicazione delle autorità competenti. Farne scorta quindi non serve assolutamente a nulla. L'assunzione delle pillole allo iodio più spesso di quanto raccomandato, non offre maggiore protezione e può causare gravi malattie o morte.

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