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Vitamina D, i legami con infarto e Alzheimer: perché è fondamentale e in che cibi la possiamo trovare

Della vitamina D si conoscono le proprietà antinfiammatorie e l’azione sul sistema immunitario. Gli scienziati ritengono però che svolga un ruolo importante anche per il benessere complessivo dell’organismo e stanno indagando l’ampio spettro delle sue funzioni visto che agisce in realtà come un ormone che regola vari organi e sistemi. Una sua carenza è stata associata a diversi tipi di malattie, dal diabete all’infarto, dall'Alzheimer all’asma o alla sclerosi multipla. Più di recente nella comunità scientifica si è aperto il dibattito sulla possibilità che una carenza di vitamina D aumenti il rischio di sviluppare forme gravi di infezione da Sars-CoV-2. Al momento però non ci sono evidenze conclusive. Purtroppo la quantità di vitamina D contenuta negli alimenti è scarsa: il 90 per cento del suo fabbisogno si ottiene grazie all’esposizione al sole. Il restante 10 per cento proviene dall'alimentazione. I cibi in cui se ne trova di più – oltre a quelli che ne sono arricchiti a livello industriale, come molti cereali per la prima colazione – sono i pesci grassi (come salmone, sgombro e aringa), il tuorlo d'uovo e il fegato. 

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