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Tvboy, lo street artist che ha sottratto il primato della comunicazione ai media tradizionali. La mostra a Milano

Nicoletta Orlandi Posti, in questa nuova puntata di ART’è, intervista TVBOY, uno degli esponenti principali del movimento Street Art di matrice Neo Pop. A lui è dedicata la mostra al Mudec di Milano che racconta attraverso più di 70 tele la sua incredibile produzione artistica. Per uno street artist il fatto di esporre in un museo è una scelta a ribasso? Risponde TVBOY: “Questa polemica secondo me è un po’ inutile perché c’è l’esigenza di documentare, di lasciare una traccia. E comunque un artista si muove su molteplici discipline, non esiste più l’arte intesa come sola pittura. Oramai c’è una fusione di discipline quindi io non smetterò mai di lavorare per strada ma ho sempre fatto anche tele, perché è una mia ricerca personale. Secondo me le due cose devono convivere: l’artista deve potersi esprimere sia su strada, sia su tela, sia su altri supporti”. La mostra è nata da uno “scontro” con il Mudec: tre anni fa, era la notte del 21 novembre 2018, uno street artist incappucciato e avvolto dal buio, lasciava sul muro esterno del Museo delle Culture di Milano il suo murale di protesta contro la mostra "non autorizzata" dedicata a Banksy. Era proprio TVBOY, capace di trasformare la cronaca in opera d'arte, di renderla accessibile a tutti e di strappare un sorriso - a volte amaro - a quanti ci si imbattono. Come spiega il curatore Nicolas Ballario: “Se noi dovessimo riassumere in poche parole TVBOY, che non è un semplice street artist, ma molto altro ancora,  può essere definito un pubblicitario, un artista a tutto tondo, un comunicatore… Non ci offendiamo se gli vengono messe addosso altre etichette. Il suo lavoro è cercare di capire se l’arte è in grado di sottrarre alla banalità della comunicazione di massa il primato dell’informazione in questo mondo contemporaneo così complesso”. La mostra,  Prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, è gratuita e merita di essere visitata

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