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Il Museo del Teatro alla Scala, l'assessore Galli: "Dal pianoforte di Verdi alla mostra di Strehler, una gemma nascosta sotto casa"

Paola Natali intervista per Libero Tv Stefano Bruno Galli, assessore alla Cultura di Regione Lombardia, e Fabio Rubini, giornalista di Libero. Oggi parliamo del Museo del Teatro alla Scala di Milano, nella sede dell’ex Casinò Ricordi. “Questo museo nasce dalla volontà delle famiglie nobili milanesi”, spiega Rubini, “che parteciparono ad un’asta a Parigi e batterono il famoso banchiere J.P. Morgan aggiudicandosi la prestigiosa collezione di oggetti teatrali dell’antiquario francese Jules Sambon”. Questo museo, dice Galli, “è una gemma della nostra Regione. Per esempio, c’è il pianoforte di Giuseppe Verdi e quello di Franz Listz”. Prima della pandemia era visitato da oltre 300mila persone, per la maggior parte stranieri. “Tante volte non ci rende conto di avere sotto casa un grande patrimonio”, aggiunge l’assessore, “dopo la pandemia le offerte culturali devono avere la forza di attirare il turismo di prossimità, di richiamare i cittadini lombardi. Da qui l’idea di abbracciare le nuove tecnologie informatiche per rendere sempre diversa la visita”. In questo senso Regione Lombardia con il bando “InnovaMusei” ha selezionato una serie di imprese culturali creative che operano nel settore delle nuove tecnologie perché collaborassero con i musei “disposti a operare una rivoluzione tecnologica e informatica. Questo per svecchiare l’offerta museale della nostra Regione”.

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