Selvaggia Lucarelli contro il "gay" Signorini, Pietro Senaldi: "Omofoba, col ddl Zan sarebbe incriminata"
"Poi dicono agli altri di essere fascisti ed usare metodi fascisti". Pietro Senaldi, condirettore di Libero, inizia così il suo video editoriale di oggi dedicato a quella che sui social è la notizia del giorno: Selvaggia Lucarelli attacca Alfonso Signorini perché il conduttore del Grande Fratello Vip in trasmissione si è detto contrario all'aborto. "Apriti cielo!", racconta Senaldi puntualizzando che quella di Signorini "è un'opinione personale che ha espresso. Non era un comizio politico, ma anche se fosse un'opinione politica è un'opinione legittima". "È lecito essere contrari all'aborto", incalza il direttore spiegando che "il corto circuito è stato innescato dalla Lucarelli quando ha detto che 'Signorini è gay e cosa parla a fare di aborto'". "Beh, insomma", tuona Senaldi. "Seguendo il filo logico della Lucarelli, che fino a ieri era una paladina dei diritti LGBT, se un gay non può parlare di aborto in quanto gay tanto meno potrà sposarsi, adottare dei figli, farli con un utero in affitto". "Se ci fosse la legge Zan", conclude Senaldi, "la Lucarelli sarebbe incriminata per la sua frase omofoba".