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Continuare a vivere dopo uno stupro: la testimonianza in un libro

La mattina del 4 luglio 1990, durante una passeggiata nel sud della francia, Susan J. Brison viene aggredita, massacrata di botte, stuprata, strangolata. Perde conoscenza. La credono morta e la lasciano nel bosco teatro della violenza.  Sopravvissuta, viene curata ma il suo mondo è stato distrutto. Che cosa succede dopo la violenza? Susan J. Brison lo ha scritto nel libro “Dopo la violenza. Lo stupro e la ricostruzione del sé” (edizioni Il Margine). Filosofa per formazione, l'autrice si accorge che la sua specializzazione non può aiutarla a dare un senso a ciò che le è accaduto, in questo libro raccoglie la sua testimonianza e anche di altre donne e uomini vittime di violenze a altri traumi. Dopo una violenza si delineano confini invalicabili tra passato e presente che rendono incapaci di immaginare un futuro. L’atto di testimoniare - sostiene Brison - è il solo in grado di dare un senso al presente e facilitare al recupero. La narrazione deve essere ascoltata. Il trauma può essere riparato se attorno si crea una rete che ascolta. Ma come scrive nell’introduzione al libro Patrizia Romito, docente di psicologia sociale presso l’Università di Trieste è necessario che la parola sia accompagnata dall’ascolto. Ascoltare, però, è difficile perché a volte l’orrore è talmente grande che preferiamo non sapere.  Un libro forte, utile a chi ha subito violenza ma anche a chi vuole capire che cosa si agita nella mente e nel cuore delle persone fortemente traumatizzate.

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