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Big data e privacy : "Le persone tornino in possesso dei propri dati"

Paola Natali intervista per Libero Tv Giovanni Zanier, di Central Marketing Intelligence, e Gianluigi Ballarani, cofondatore di Hudi, sul digitale, le criptovalute e i dati degli utenti del web. “Le aziende più grandi al mondo basano la loro crescita su algoritmi che riescono a prevedere i comportamenti, le preferenze e i desideri dei consumatori”, spiega Zanier, “e queste sono le aziende che riescono a fare performance migliori e che sono pronte al futuro”. Aggiunge Ballarani: “Il valore dei dati ha superato quello del petrolio: come il petrolio porta l’energia nell’economia tradizionale così i dati muovono l’economia digitale. In questo momento il valore immenso dei dati è messo in discussione dai proprietari dei dati, cioè noi, che non abbiamo idea di dove finiscono”. E qui entra in ballo la privacy: “I più grandi aggregatori di dati sono i Social Network”, continua Zanier, “dobbiamo essere coscienti che ogni singola azione di un utente è tracciata, si parla di digital footprint, l’impronta digitale. I dati aggregati poi ci fanno capire i cambiamenti nei comportamenti degli utenti”. Prosegue Ballarani: “Il valore economico dei dati supera i mille miliardi. L’utente percepisce che c’è qualcosa che non va e infatti l’Unione europea cerca di rincorrere le aziende con nuove norme, ma le aziende non fanno altro che allungare le clausole da accettare. Le persone dovrebbero rientrare in possesso del valore economico dei nostri dati”. Le criptovalute, infine, “sono il nuovo modo di fare impresa”, dice Ballarani, “ma occhio perché ormai chiunque può crearne una e distinguere i progetti buoni da quelli scadenti non è facile”.

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