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Dipendenze giovanili: "Grandi varietà di droghe e alcol a buon mercato". Che cosa ha cambiato la pandemia

Costanza Cavalli intervista per Libero Tv Emanuele Scafato, Direttore dell’Osservatorio Nazionale Alcol dell’Istituto superiore di sanità, e Michelangelo Luperini, psicoterapeuta e nefrologo, sul tema delle dipendenze giovanili, alcool, tabacco, droghe, internet, gioco d’azzardo. Secondo la Relazione al Parlamento del 2020 curata dal Ministero della Salute gli ultimi dati Istat confermano una tendenza: con più di 36 milioni di consumatori di alcolici, il trend è in crescita dal 2014. Altra tendenza è l’aumento del consumo occasionale, il cosiddetto binge drinking, il bere per ubriacarsi, l’abbuffata alcolica di 6 o più bicchieri in un'unica occasione, modalità a rischio seguita da oltre 3,8 milioni di cui 830mila 11-25enni che giungono all’intossicazione. Che cosa è cambiato rispetto a prima della pandemia? E le nuove droghe sintetiche? “Sono sempre nuove”, dice Luperini, “e per questo difficili da rintracciare dalle forze dell’ordine”. Si parla di emergenza giovani e dipendenze perché viviamo in una società ossessionata dal controllo e dalla tutela, o perché siamo stimolati dalla disponibilità di dati sempre aggiornati, o perché la situazione è davvero peggiorata rispetto al passato?

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