Riforma del catasto, Confedilizia a Fausto Carioti: "Perché il testo della legge è pericoloso"
Mario Draghi si prepara a fare la riforma del catasto sostenendo, però, che da qui al 2026 nessun proprietario di casa pagherà di più e nessuno pagherà di meno. Ma c'è chi non si fida. Il vice direttore di Libero, Fausto Carioti, intervista a questo proposito Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, l'associazione più rappresentativa dei proprietari di immobili. "Siamo preoccupati di una maggiore tassazione che si verifichi domani, che si verifichi tra un anno o tra cinque anni", risponde Spaziani Testa spiegando che "se vengono poste le condizioni per un rialzo della tassazione non solo di tipo patrimoniale l'Imu, ma anche per l'acquisto degli immobili, l'imposta di successione e perfino una parte dell'Irpef siamo preoccupati ora per allora". Puntualizza Carioti: "Resta il fatto che il catasto italiano è vecchio, gli estimi sono datati. Che dovrebbe fare il governo?". Il presidente di Confedilizia fa notare che "ci sono nella legislazione vigente gli strumenti, in parte già utilizzati per risolvere alcune situazioni di incongruenze come per esempio in città grandi come Roma, spesso citata a questi fini, che ha avuto un'attività di riclassamento, ovvero il cambio di categoria e classe degli immobili e di aumento delle rendite catastali, in seguito ad una attività svolta dall'Agenzia delle Entrate su impulso del Comune". Per Spaziani Testa "si potrebbe fare in tanti comuni con gli strumenti attuali senza bisogno di intervenire con una riforma pericolosa anche per come è stata scritta". Carioti chiede che politica dovrebbe usare il governo nei confronti dei proprietari di casa anche alla luce della dichiarazione odierna del ministro dell'Economia Daniele Franco che paventa la fine del superbonus: "Vi preoccupa?" Risponde il presidente di Confedilizia: "Ci preoccupa il fatto che si parli solo di catasto e non si parli di quella che è la vera urgenza del settore immobiliare che a mio avviso è una riduzione forte della tassazione di tipo patrimoniale e degli sgravi per gli affitti commerciali che sono in gran crisi. Rispetto al superbonus del 110 per cento noi diciamo che sicuramente dovrà avere un termine come ha detto il ministro Franco, ma bisogna riorganizzare il sistema degli incentivi, stabilizzarlo e far sì che si sappia da parte delle imprese e dei cittadini che cosa si può utilizzare anche per non creare quelle tensioni sui prezzi e aumenti dei prezzi che sono state date dal superbonus proprio per la scadenza imminente".