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Clima impazzito, Extinction Rebellion: "I giovani non stanno zitti, ci ribelliamo"

Il futuro è dei giovani e loro non si rassegnano a farselo scippare dalle leggi della politica e dalla economia. Di fronte all'inesorabile collasso ecologico e alla crisi climatica inarrestabile non stanno zitti. Anzi si ribellano con azioni assolutamente pacifiche di disobbedienza civile, per coinvolgere i cittadini. Come ci spiega Anna, una delle attiviste di Extinction Rebellion. "Fino al 2 ottobre Milano ospita la PreCOP26: quaranta nazioni discutono su temi chiave in merito al cambiamento climatico in vista dei negoziati si terranno a novembre alla COP26 di Glasgow". L'obiettivo del primo meeting, nel 1992, era quello di fermare le emissioni dei paesi industrializzati ai livelli del 1990 entro il 2000. Come siano andate le cose, è purtroppo noto. "La sovranità alimentare e la salute umana sono a rischio", ricordano ancora gli attivisti di Extinction Rebellion. "L'ultimo report dell'IPCC ci avverte che la crisi climatica è ormai ovunque, che non esiste alcun luogo sulla terra che sia esente dall'impatto del collasso ecologico in atto", tra fenomeni ciclopici tropicali, tempeste, inondazioni, incendi, siccità e caldo estremo. "I nostri governo non stanno facendo nulla", accusano i ragazzi, "cambiare è necessario e per questo ci ribelliamo". Chiedono un maggiore e costante coinvolgimento dell'opinione pubblica, e in questo senso il ruolo dei media è cruciale. "Agiamo in pace - assicurano -, con un amore profondo per questa Terra. Agiamo in nome della vita".

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