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Inps, obbligo di Spid per i servizi online: cavilli e password, un calvario per gli anziani?

Ci siamo. Anche il periodo transitorio è finito. E per anziani, invalidi o semplicemente poco avvezzi alle nuove tecnologia inizia l'odissea. Dal primo ottobre, infatti, le vecchie credenziali analogiche, la cui unica accortezza richiesta era quella di appuntarsele da qualche parte, non serviranno più a niente. Ora per accedere ai servizi online dell'Inps, dell'Agenzia delle entrate e di tutti gli altri enti locali e nazionali sarà necessario dotarsi della nuova identità digitale, altrimenti detta Spid. Nulla di drammatico per chi è in buona salute e se la cava bene con app, telefonini e pc. Una tragedia per gli altri. Non solo, nella maggior parte dei casi, bisogna recarsi di persona per il riconoscimento in una delle sedi dove è possibile attivare il servizio. Ma anche una volta ottenuto il lasciapassare, l'utilizzo è tutt'altro che agevole. Password che vanno cambiate in continuazione, verifiche di primo, secondo e anche terzo livello, impossibili da ottenere se non si è in possesso di più apparecchi collegati a internet, blocco dell'accesso al minimo errore. Insomma, buona fortuna.

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