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Referendum giustizia, Pietro Senaldi e Franco Mirabelli (Pd) allo scontro: "Una riforma contro i magistrati"

Paola Natali intervista per Libero Tv il senatore Franco Mirabelli (Partito Democratico) e il direttore di Libero Pietro Senaldi sui sei quesiti che compongono il referendum sulla giustizia. I sei quesiti riguardano le elezioni del Consiglio superiore della magistratura (Csm); la responsabilità diretta dei magistrati; un'equa valutazione dei magistrati; la separazione delle carriere (il magistrato, una volta scelta a inizio della carriera la funzione giudicante o requirente, non può più passare all'altra); i limiti alla custodia cautelare; infine, la questione della legge Severino. Secondo Senaldi il referendum non mira davvero a una riforma del sistema giudiziario bensì giudica i magistrati e la loro inefficienza: “Al contrario dei magistrati, almeno i politici quando sbagliano pagano. Il magistrato che esercita potere a livello personale, non collegiale, non è mai responsabile di quello che fa. Mi interessa che il giudice che sbaglia, paghi, come qualsiasi lavoratore”. Risponde Mirabelli: “C'è un problema molto serio, che è emerso con la vicenda Palamara , sul peso che le correnti hanno all'interno della magistratura. Ma come riformare il Csm per far sì che le correnti hanno meno potere? Questo è il lavoro che il parlamento sta facendo”. Mirabelli introduce un altro argomento: “I giornalisti free lance, soprattutto quelli che si di inchieste, dovrebbero essere più tutelati e protetti dalle cosiddette liti temerarie”. Non è poi mancato un dibattito acceso sul Ddl Zan.   

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