Francesca Donato, addio alla Lega. Pietro Senaldi: "Dopo di lei tocca a Claudio Borghi?"
"No Martini, no party", recitava un fortunato slogan pubblicitario. Per Pietro Senaldi, condirettore di Libero, adesso c'è un nuovo slogan politico: "No vax, no Lega". Nel suo video editoriale di oggi Senaldi spiega: "È successo che l'eurodeputata del Carroccio Francesca Donato, che è stata eletta con un sacco di preferenze, si è allontanata dalla Lega perché ha delle posizioni fortemente no vax. Per questo è stata attaccata da tutti, anche dal suo partito, e per questo ha pensato bene di fare fagotto e andarsene". "Questa è una svolta epocale", puntualizza Senaldi, "perché il partito ha strizzato più volte l'occhio ai no vax. Si dispera il parlamentare Claudio Borghi perché la collega Donato doveva restare e combattere insieme a lui". "Poiché l'allontanamento della Donato è stato accolto con un sospiro di sollievo dal 90% dei parlamentari leghisti", fa notare il direttore, "l'invito alla Donato a restare è un messaggio di Borghi ai suoi compagni di partito per dire: 'Io resto, non faccio come lei'". Senaldi spiega poi perché si tratta di una svolta epocale: "La Lega smette di inseguire Fratelli d'Italia, smette di seguire le minoranze per darsi una linea più omogenea". "Hanno vinto i governatori, hanno vinto i ministri", prosegue il direttore sottolineando che "questo non significa accodarsi a Mario Draghi o al Pd. Significa maturare delle posizioni politiche, meno di piazza e più di governo e da queste posizioni puoi poi mettere in discussione l'Europa, le tasse, la Fornero. Puoi anche mettere in discussione l'estensione indiscirminata del green pass oppure, come si parla adesso, la vaccinazione ai bambini dai cinque anni". "Se tu hai delle posizioni responsabili che non inseguono la piazza", conclude Senaldi riassumendo , "allora puoi mettere in discussione per esempio quello che sarà il prossimo tema su cui si spaccherà l'Italia che è la vaccinazione ai bambini".