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Sex Parts and Torsos: così Andy Warhol esplorava l'identità di genere. La mostra a Milano

Ovunque andasse Andy Warhol portava con sé una Polaroid, sua compagna instancabile, che  definì come “una buona ragione per alzarsi dal letto la mattina”. Era per lui uno strumento per interagire istantaneamente con i suoi soggetti e, contemporaneamente, un meccanismo di distanziamento. Nicoletta Orlandi Posti, in questa nuova puntata di ART’è, ci porta alla Galleria d’Arte Tommaso Calabro dove ha inaugurato la mostra “Instant Warhol” che raccoglie una selezione di Polaroid e stampe alla gelatina d’argento in cui compaiono amici della cerchia di Warhol. Ci sono poi alcuni autoritratti dello stesso Warhol, in cui l’artista compare truccato da drag queen o con indosso la sua leggendaria parrucca bionda. L’esplorazione dell’artista sull’identità di genere è esemplificata da un gruppo di Polaroid dalla serie esplicita Sex Parts and Torsos, in cui compaiono parti nude del corpo maschile all’altezza della vita, e dalla serie Ladies and Gentlemen, commissionata dal mercante d’arte torinese Luciano Anselmino nel 1975. Anselmino richiese a Warhol 105 dipinti di uomini travestiti, ma l’artista ne realizzò oltre il doppio basandosi su circa cinquecento Polaroid di quattordici drag queen nere e ispaniche reclutate nelle strade del West Village.  come spiega Tommaso Calabro a Nicoletta Orlandi Posti "con questa mostra, la galleria vuole sottolineare il ruolo cruciale che la fotografia ebbe nel lavoro e nella vita di Warhol per la definizione di un’estetica distintamente Pop" .

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