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Anoressia, chi colpisce, come riconoscerla e come uscirne. Parla lo psichiatra

L' anoressia nervosa è una malattia frequenta e severa, che colpisce per il 90 per cento le donne, soprattutto tra i 15 e i 19 anni. Anche se vediamo sempre più pazienti giovani ma anche meno giovani, perché l'anoressia è diventata una vera e propria malattia sociale. Non c'è una sola causa che scatena l'anoressia, i responsabili non sono solo le famiglie. Le pazienti sono perfezioniste, si impongono una rigidissima disciplina, oggettificano il proprio corpo e lo rendono oggetto di sacrificio. Le pazienti si sentono loro stesse stesse oggettificate: "Ricordo un film, "To the bone" ("Fino all'osso"), in cui la protagonista", racconta  Fabio Villa, psichiatra e psicoterapeuta, "dice di non ricordare quando ha smesso di essere una persona ed è diventata un problema. Ecco questo stato d'animo si integra perfettamente in questa oggettificazione patologica di se stessi, che esclude l'altro. Il cibo ha infatti una dimensione simbolica, esprime relazione, legame. Pensiamo alla madre che allatta il figlio. Ecco, l'anoressica elimina il cibo ed elimina perciò la relazione con l'altro. Le misure terapeutiche sono complesse, soprattutto perché siamo costretti a curare il corpo prima della mente. Dopo si parte con la vera terapia, anche i farmaci possono aiutare". 

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