Tokyo 2020, Pietro Senaldi alle ragazze della pallavolo: "Lo sport è sacrificio, non immagine"
Pietro Senaldi, condirettore di Libero, dedica il suo video-editoriale di oggi alle atlete azzurre della Pallavolo che sono state battute ed eliminate. L'allenatore le ha accusate di aver passato troppo tempo sui social e per questo di essere poco concentrate. "Parole sacrosante", dice Senaldi facendo notare che sono "ragazze bellissime ed hanno schiere di adoratori e di follower". "Il punto, però", dice il direttore di Libero, "è che lo sport rimette sempre le cose in regola: lo sport è sacrificio non è immagine. "Lo sport distrugge gli eroi dei social", sintetizza Senaldi sottolineando il fatto che "queste Olimpiadi hanno certificato la caduta dei miti dei social e del politicamente corretto a favore di atleti sconosciuti che hanno portato i sette ori olimpici all'Italia". Praticamente tutti i sette vincitori erano ignoti al grande pubblico compreso il vincitore dei cento metri, Marcell Jacobs, a meno che di non essere grandi intenditori del settore. Tutti gli idoli social, dalla portabandiera Paola Enogu, atleta di origini straniere, immigrata, omosessuale a Federica Pellegrini, sono caduti e tutti gli atleti veri e sconosciuti hanno trionfato". "Questo è il bello delle Olimpiadi", conclude Senaldi, "ma ci sono ogni quattro anni e non possiamo farci l'abitudine".