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In diretta Giuliano Zulin e Attilio Barbieri: non solo bitcoin, ecco tre altre criptovalute da tenere d'occhio

Finchè la Federal Reserve distribuisce soldi facili al mercato, non può esserci una crisi per le criptovalute. I grandi e piccoli investitori, timorosi di aver raggiunto il top in Borsa o sui listini delle materie prime, si sono scatenati sull’universo delle monete alternative. Digitali. Basate sul nulla, perché non c’è una banca centrale dietro, non c’è oro a garanzia. Parliamo di valute slegate dalla realtà, ma allettanti per chi non vuole utilizzare i canali tradizionali per i pagamenti, ovvero le banche, osservate dal fisco. Si parla tanto del Bitcoin, la regina delle cripto, ma c’è anche Ethereum, che piace e sale (o meglio, è salita) tanto. E Ripple. O il Dogecoin, tanto amato e tanto odiato da Elon Musk, che con i suoi tweet fa volare o precipitare quest’ultima cripto. Ma durante questo Ferragosto date un occhio anche alle monete digitali di terza generazione. C’è per dire il Cardano, numero uno in Giappone, interessante poiché si basa su una doppia blockchain: una è utilizzata per eseguire le transazioni e l’altra per gli smart contract, così le transazioni sono molto più rapide. Attenzione poi al Litecoin, molto liquida. In giro ci sono 84 milioni di esemplari, contro i 21 milioni di Bitcoin. Meno dispendiosa da usare e sminare. Infine, c’è una cripto che ha una velocità delle transazioni 10mila volte superiore ad altre (paragonabile ai sistema centralizzati VISA), non ha bisogno di clonare i dati su tutti i nodi distribuiti, non consuma energia per assicurare la sua stabilità e sicurezza, infine il suo algoritmo di consenso distribuito è provato da un dimostrazione matematica pubblicata su paper scientifici. Si chiama Hedera.

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