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Cina, condannato per terrorismo e secessione l'uomo del cartello di Hong Kong

Prima sentenza del tribunale comunista di Hong Kong contro un sostenitore della democrazia. Averlo scritto su un cartello esposto durante una manifestazione è costato a Tong Ying-kit, 24 anni, una condanna per terrorismo e secessione che gli fa rischiare l’ergastolo. Così funziona la giustizia dell’ex colonia britannica, passata sotto il controllo della Cina: la drastica legge sulla sicurezza nazionale punisce gli slogan capaci «di istigare altre persone a commettere un atto di secessione». Da quando le norme sono entrate in vigore, nel 2019, più di 100 persone sono state arrestate. Se le stesse misure fossero applicate in Italia e in Occidente alle proteste dei no-vax, avremmo le carceri piene per un bel po’ di tempo. Ma fortunatamente non siamo sotto il tallone di Pechino

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