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Green pass, i giovani: "Non abbassiamo la guardia, ma lasciateci vivere. La vita sociale è un diritto"

Il green pass potrebbe diventare sempre più centrale nella nostra quotidianità. La Francia ha proposto l'utilizzo per l'accesso a bar e ristoranti locali e sono molti i Paesi europei pronti a seguirne l'esempio. I giovani cosa ne pensano? Per alcuni estendere il green pass alla vita sociale come i bar e i ristoranti è un obbligo indiretto a vaccinarsi. Ovviamente bisogna tenere sott'occhio la diffusione del coronavirus in tutte le sue varianti, ma non è questo - secondo loro - il modo giusto per farlo. I giovani sono favorevoli al tampone o al vaccino per accedere ai luoghi affollati come stadi, discoteche, grandi eventi, teatri, cinema ma non deve essere reso obbligatorio per bar e ristoranti perché la vita sociale è un diritto. Il green pass è una misura necessaria, vista anche la variante delta che sta prendendo sempre più piede, per non dover tornare alle restrizioni, ma limitare ulteriormente le libertà dei giovani ha un impatto psicologico deleterio: hanno già perso troppo tempo della loro vita. "Lasciateci vivere", dicono i ragazzi intervistati specificando però che questo "non vuol dire abbassare la guardia". "Oggettivamente il rischio che corre un giovane che viene infettato dal covid è decisamente basso. Se proprio si vuole imporre un obbligo vaccinale lo si imponga alle categorie a rischio, non un green pass che limita le libertà personali di tutti. In più, se molti giovani e molte persone non sono vaccinate non è colpa loro, ma è colpa dei tempi della macchina organizzativa".

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