"Imperium Romanum": con Alfred Seiland alla scoperta di quel che ne è rimasto
Nicoletta Orlandi Posti, in questa nuova puntata di ART'è, parla del Brescia Photo Festival, giunto alla sua IV edizione, che quest'anno è dedicato ai "Patrimoni" e si collega alle celebrazioni per il ritorno a Brescia della Vittoria Alata. Evento centrale della manifestazione è la mostra di Alfred Seiland al Museo di Santa Giulia "Imperium Romanum". Affascinato dalle scenografie cinematografiche dell’antica Roma allestite a Cinecittà, il fotografo austriaco ha intrapreso un lungo viaggio nei territori in cui si estendeva il dominio di Roma, dalla Siria alla Scozia, ai Paesi che si affacciano sul Mediterraneo e oltre, per fotografare quei siti archeologici romani in cui si cogliessero le diverse sfumature di interazione tra uomo e rovine. Curata da Filippo Maggia e Francesca Morandini, organizzata da Fondazione Brescia Musei e dal Comune di Brescia, co-prodotta da Skira, la mostra presenta per la prima volta in Italia 136 immagini di grande formato, frutto di un lavoro quindicennale che Alfred Seiland dal quale le rovine emergono in tutta chiarezza quali patrimonio comune di un immaginario collettivo, una sorta di minimo comune denominatore continentale tra passato, arte moderna e architettura contemporanea, la prima “forma” di globalizzazione dello sguardo. Il pubblico è invitato a scoprire le trasformazioni delle città e del paesaggio. Il percorso espositivo al Museo di Santa Giulia prosegue con "Palmira. Una memoria negata", a cura di Renato Corsini, il reportage del fotografo friulano Elio Ciol, composto da 20 scatti, realizzato nel 2015 in Siria prima delle distruzioni inferte dall’ISIS a uno dei tesori più preziosi dell’umanità. C'è poi Donata Pizzi, con "Roma in Africa" un viaggio fotografico", a cura di Renato Corsini, racconta attraverso 29 fotografie le suggestioni delle antiche città del Nord Africa, tra deserti e rovine romane. E "Eros", a cura Clelia Belgrado, con 25 fotografie di sculture che l’artista reggiano Bruno Cattani ha scattato all’interno dei musei, svelando il lato inedito delle opere classiche.