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Gianluigi Ballarani su tecnologia e istruzione: "Gli studi di oggi non serviranno per i mestieri di domani"

In questi giorni a Ginevra si tiene il Jobs reset summit organizzato dal World economic forum. Il dibattito sull'istruzione, spiega Gianluigi Ballarani (imprenditore digitale e professore di Digital marketin all'università di Pavia) a Liberotv, è molto acceso. La critica principale è che in questo momento 1,5 miliardi di persone si trovano in un sistema educativo che li sta preparando a lavori di ieri: il sistema scolastico insegne materie secondo un'ideazione di cento anni fa. Ci si chiede come cambiare la scuola, ma la risposta spesso è utilizzare nuove tecnologie per materie di ieri. Una statistica dice che il 65 per cento degli studenti si troverà a fare dei lavori che oggi non esistono. Il mondo non ricompensa più le persone per ciò che sanno. Oggi l'economia ricompensa le persone per ciò che riescono a fare con ciò che sanno. Il successo nell'educazione è estrarre valore dalla conoscenza, applicare la conosocenza in nuovo scenario in modo creativo. In questo contesto diventano più importanti le competenze sociali e emozionali. Sarebbe più importante dare agli studenti gli strumenti per navigare e trovare la propria strada. Secondo Elon Musk, oggi i ragazzi imparano più da Google che dai libri di scuola". 

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