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"Splendi come vita" di Maria Grazia Calandrone, storia di un'adozione

Lucia Esposito in questa nuova puntata della rubrica Un libro in due minuti parla di "Splendi come vita" (Ponte alle Grazie) di Maria Grazia Calandrone, un libro autobiografico che racconta la storia di un rapporto difficile tra la mamma adottiva e la figlia. E’ un libro che ricuce uno strappo, poetico e struggente. Ecco come lo descrive la stessa autrice che è una delle più importanti poetesse italiane.  «Splendi come vita è una lettera d’amore alla madre adottiva. È il racconto di una incolpevole caduta nel disamore, dunque di una cacciata, di un paradiso perduto. Non è la storia di un disamore, ma la storia di una perdita. Chi scrive è una bambina adottata, che ama immensamente la propria madre. Poi c’è una ferita primaria e la madre non crede più all’amore della figlia. Frattura su frattura, equivoco su equivoco, si arriva a una distanza siderale fra le due, a un quotidiano dolore, a un quotidiano rifiuto, fino alla catarsi delle ultime pagine. Chi scrive rivede oggi la madre con gli occhi di una donna adulta, non più solo come la propria madre, ma come una donna a sua volta adulta, con la sua storia e i suoi propri dolori e gioie. Quando si smette di vedere la propria madre esclusivamente come la propria madre, la si può finalmente “vedere” come essere separato, autonomo e, per ciò, tanto più amabile». La madre adottiva confessa la verità a Maria Grazia quando lei era una bambina. Ma quella confessione segna uno strappo perché da quel momento la donna è sempre più fredda e distaccata con sua figlia. Fino alla fine. Maria Grazia cerca di ricucire quello strappo con la presenza e le parole. Il libro è tra i finalisti dello Strega.

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