Vaccini, l'Italia farà di testa sua. Restano i 45 giorni per il richiamo Pfizer
Sui vaccini Pfizer l’Italia continuerà a fare di testa sua. L’azienda farmaceutica ha lanciato un appello alle autorità italiane, ricordando che le iniezioni di richiamo devono essere effettuate dopo 21 giorni dalla prima somministrazione. Solo in questo modo è garantita l’efficacia del prodotto della multinazionale americana. Le direttive del governo, tuttavia, consentono di attendere fino a 45 giorni per la seconda dose. Una strategia che serve chiaramente a garantire la maggior copertura possibile sulla popolazione. E le nostre autorità sanitarie hanno ribadito che la nostra impostazione non verrà affatto modificata. Secondo Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, prolungare l'intervallo tra la prima e la seconda somministrazione alla sesta settimana non inficia minimamente l'efficacia dell'immunizzazione e ci permette di somministrare molte più dosi di vaccino. Per alcuni immunologi, però, qualche rischio c’è. L’allergologo Mauro Minelli avverte: l’attuale regime rischia di inficiare i percorsi terapeutici dei pazienti cronici