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Tasse di successione, non solo i ricchi nel mirino. E ci fanno pure la morale...

Siamo pieni di balzelli fin sopra i capelli, ma c'è una piccola oasi di libertà tributaria che fa ancora storcere il naso alla sinistra da salotto. Eh sì, perché malgrado l'altissimo livello di pressione fiscale, sulle successioni, ha certificato ieri l'Ocse, applichiamo un'aliquota del 4% rispetto al 40 di Regno Unito e Usa. E poco importa che l'Italia sulla concentrazione di ricchezza in mano a pochi sia molto al di sotto della media mondiale, trasferire i propri guadagni, già tassati, ai figli senza pagare dazio è una pratica immorale. "Dai tempi dei governi Berlusconi siamo diventati un paradiso fiscale", denunciano indignati gli economisti Boeri e Perotti sulla Repubblica. La soluzione? Spennare i ricchi con aliquote punitive. Bello, solo che da noi per essere considerati dei paperoni basta ereditare 25mila euro. Che era la soglia oltre la quale, fino al 2015, si finiva nelle grinfie del fisco.

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