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Giovani e ddl Zan: la legge contro l'omofobia va rivista perché le conseguenze possono essere gravissime

L'avvocato Daniela Reho affronta oggi il dibattito in corso sul Ddl Zan dichiarandosi contraria e spiega perché. "Chi si schiera a favore non ha letto il testo o non lo ha letto con attenzione", dice Daniela Reho spiegando che "nel nostro ordinamento già esistono leggi a tutela delle minoranze e contro le discriminazioni". Chi si dichiara a favore, secondo l'avvocato, "non conosce le gravi conseguenze che questa norma può avere sulla libertà di opinione". "Io sono davvero preoccupata" dice Daniela Reho. Ma cosa ne pensano i giovani? Gero Palermo sostiene che la polemica sul Ddl Zan sta diventando strumentale: "I populisti di destra e quelli di sinistra cercano di portare avanti le loro idee e accumulare like su discussioni che andrebbero invece fatte in maniera più seria. C'è da considerare però", puntualizza Gero, "che le leggi sulle offese verso certe categorie di persone già ci sono, quindi dobbiamo stare attenti che certe leggi non diventino addirittura discriminatorie al contrario". "La democrazia", conclude Gero, "è la libertà di tutti". Nel dibattito interviene anche Vanessa Piovesan: "Chi ha conosciuto l'omofobia non deve lasciarsi piegare, da quello che a mio avviso è un attacco di odio e di ignoranza. Io provo un atto di compassione nei confronti di queste persone perchè ognuno è libero di essere ciò che è, esprimere ciò che è al di là del proprio orientamento sessuale. Quindi basta: siamo nel 2021, facciamola questa legge". Da parte sua Valeria Rosaria Singetta sostiene che "proprio perché dobbiamo promuovere una società inclusiva, sostenibile, paritaria che sostiene i diritti di tutti e la parità di genere la legge Zan va modificata perché è una legge pasticciata". "Va rivista per far comprendere a tutti il rispetto dell'uguaglianza e della libertà di espressione.

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