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Navigator, il Pd vuole buttare altri 7 miliardi. E intanto 70mila posti di lavoro restano vuoti

L'occupazione, lo sappiamo, va male. Nell'ultimo anno a causa della pandemia è andato in fumo circa un milione di posti di lavoro, malgrado il blocco dei licenziamenti disposto dal governo. Eppure, stando agli ultimi dati del Rapporto Excelsior di Unioncamere elaborati dall'Inapp, Istituto Nazionale per l'Analisi delle Politiche Pubbliche, ci sono oltre 73mila posti di lavoro non coperti. Richieste di assunzioni che restano senza candidati, spiega Sandro Iacometti a Liberotv. Il fenomeno è particolarmente significativo nel settore dei servizi logistici e dei servizi di vendita, nel settore edile, in quello meccanico e in quello del legno.  Come è possibile, direte. Il problema purtroppo è noto e riguarda il mancato incrocio tra domanda e offerta. In altre parole, non ci sono le competenze richieste. Secondo l'Inapp l'offerta formativa in questo momento è in grado di soddisfare appena il 52% della domanda potenziale. In questo scenario si inserisce la soluzione proposta solo qualche giorno fa dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando. E cioè quella di utilizzare il Piano di ripresa e resilienza per finanziare con 7 miliardi i centri per l'impiego. Insomma, dopo aver buttato negli ultimi due anni circa 13 miliardi sul reddito di cittadinanza, che ha completamente fallito sul terreno delle politiche attive anche prima che esplodesse l'emergenza del Covid, il ministro del Pd, invece di puntare sulla agenzie private per il lavoro, che sfornano occupati in maniera abbastanza consistente, pensa di buttarne altri 7 sui navigator, che il posto non sono riusciti a trovarlo neanche per loro stessi. 

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