Età, esistono giovani vecchi e vecchi giovani. Edoardo Raspelli: "Conta l'entusiasmo"
Arte e viaggi sono momenti sì di condivisione, ma anche da vivere individualmente. A sostenerlo la dottoressa Claudia Fabris, psicologa delle relazioni: «Alcune persone non vivono serenamente questo aspetto, che però è fondamentale», puntualizza l’esperta. «La capacità di essere in relazione con se stessi, di gestire una propria leadership. Spesso siamo noi i veri sconosciuti, non conosciamo bene le nostre reazioni di fronte a certe situazioni, per imparare poi qualcosa di nuovo di noi stessi, capire quello che ci piace e che non ci piace, diventare ciò che vogliamo di più». Quanto al discorso sull’età, Fabris non ha dubbi: «Troviamo persone che a vent’anni si sentono già vecchie e quindi non hanno più niente da scoprire in qualche modo, perché sono totalmente assorbite da una routine che non permette loro di vedere qualcosa di diverso. Di contro, ci sono persone che arrivano ad età molto grandi con una verve, una capacità di godere della propria vita e con la voglia di imparare unica, che è poi quello che ci mantiene giovani e che ci fa apprezzare quanto la vita sia bella per la sua varietà». A seguire, la giornalista Laura Avalle intervista Edoardo Raspelli, noto conduttore Tv, che confida: «Ho fatto per vent’anni un programma televisivo che voleva dire andare in giro in squadra, sento molto la squadra; contemporaneamente, però, sto bene anche da solo. In merito allo scorrere del tempo, invece, vedo il passaggio dell’età con enorme malinconia e grande sofferenza. Mio padre, ancora di più mia nonna, alla mia età erano vecchi. Io credo che, nell’accezione normale di oggi, a 70 anni non si è vecchi. Si inizia a diventare vecchi dagli 80 anni in su, lo vediamo adesso in questo periodo di emergenza sanitaria Covid-19. Significa che ho ancora dieci anni di quasi giovinezza». Sia Fabris, sia Raspelli concordano insomma che l’entusiasmo è il pane quotidiano della giovinezza.