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La pasta di Gragnano Igp, italiana ma non troppo. Il Casalingo di Voghera spiega come distinguerla

La pasta di Gragnano - paese santuario mondiale della pasta, situato a poca distanza da Napoli e noto non soltanto in Italia come la città della pasta - è un prodotto a Indicazione geografica protetta e come tutte le Igp può utilizzare una materia prima non italiana. Da qualche tempo c’è l’obbligo di indicare l’origine del grano duro ma come sempre, per scoprirlo, bisogna leggere attentamente l’etichetta. E a volte non basta…. Il Casalingo di Voghera, Attilio Barbieri, spiega a Liberotv un meccanismo diabolico: tutto dipende dalle caratteristiche che distinguono le indicazioni geografiche, sostanzialmente Dop e Igp. Un vero rompicapo che sembra studiato apposta per confondere le idee ai consumatori. Ce ne parla Lorenzo Bazzana, responsabile economico della Coldiretti. Anche nel caso della Pasta di Gragnano Igp, se si vuole portare a tavola un prodotto 100% italiano è bene leggere come sempre l’etichetta con la massima attenzione. Cercando la dichiarazione d’origine dell’ingrediente primario, la semola di grano duro. E se la dicitura fosse assente il pacco di maccheroni che abbiamo in mano non è sicuramente 100% italiano. 

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