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Pietro Senaldi sul caso Piercamillo Davigo: "Il suo errore? Compiere settant'anni"

Il direttore di Libero Pietro Senaldi sul caso del magistrato Piercamillo Davigo: “Da quando non è più magistrato con la giustizia non gliene va più bene una, quando era una toga si vantava di aver subìto 38 procedimenti contemporaneamente e di esserne uscito vincitore. Appena mollata la toga, i colleghi lo hanno buttato fuori dal Csm: ha perso potere e autorevolezza e i colleghi più giovani si volevano liberare di lui. Per di più adesso è scoppiato un altro scandalo nella giustizia: un teste inaffidabile ha denunciato l’esistenza di una lobby di magistrati per far carriera e affari. Un fascicolo di questo dossier è finito sulla scrivania di Davigo, il quale non ha fatto niente, ritenendo il teste inattendibile. L’ha solo comunicato al Csm e al Quirinale, lavandosene le mani. Ora su questo comportamento “insolito” di Davigo indagano quattro procure: Milano, Brescia, Roma, Perugia. È la fotografia di una guerra tra magistrati e dell’inutilità della politica. Tutta la nostra solidarietà a Davigo: ha fatto il tragico errore di compiere settant’anni”.

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