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Tina Modotti, la dolce rivoluzionaria che ha scritto la storia della fotografia
Tina Modotti è una delle più grandi interpreti femminili dell’avanguardia artistica del Novecento che espresse la sua idea di libertà attraverso la fotografia e l’impegno civile. A lei - nata a Udine nel 1896, figlia di una cucitrice e di un carpentiere - è dedicata la retrospettiva che apre al Mudec di Milano proprio oggi, 1° maggio, la festa dei lavoratori. Una data importante, piena di significati e valori che coincidono con quelli di cui Tina Modotti è icona. In esposizione un centinaio di fotografie, oltre a lettere e documenti conservati dalla sorella Jolanda, e video per un racconto affascinante, che avvicinerà il pubblico a questo spirito libero, che attraversò miseria e fama, arte e impegno politico e sociale, arresti e persecuzioni, ma che suscitò anche un’ammirazione sconfinata per il pieno e costante rispetto di sé stessa, del suo pensiero, e della sua libertà. Quale è la sua eredità? Nicoletta Orlandi Posti, in questa puntata di ART’è ne parla con Biba Giacchetti, curatrice della mostra Tina Modotti. Donne, Messico e Libertà. Tutte le fotografie e i testi critici si trovano nel catalogo dell’esposizione edito da 24OreCultura. Si può visitare fino al 7 novembre.
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La Postina con Zanellato diventa Dotta
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