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Pensioni, è boom di quelle anticipate tra quota 100 e scarsa fiducia

L'Inps ci ha svelato in questi giorni che nel 2020 le pensioni anticipate hanno superato quelle di vecchiaia. Il rapporto, per avere un'idea, spiega Sandro Iacometti su Liberotv, è di 147 pensioni anticipate per ogni 100 di vecchiaia. Nel primo trimestre di quest'anno il fenomeno si è addirittura intensificato con 157 pensioni anticipate per ogni 100 di vecchiaia. Cosa significa questo? Sicuramente c'è stato un effetto quota 100. La misura voluta dalla Lega per lasciare in anticipo il lavoro a fine anno chiude la sua fase sperimentale e c'è il rischio abbastanza concreto che non venga prorogata. Questo ha scatenato inevitabilmente una corsa a sfruttare l'opportunità finché è possibile. Ma c'è dell'altro. Malgrado il Piano di ripresa e resilienza stia per partire, malgrado il piano vaccinale, tra alti e bassi, proceda e malgrado sul ponte di comando ci sia un uomo come Mario Draghi, che è considerato da tutti la persona più adatta ad affrontare questa situazione di emergenza e a rimettere in moto la macchina dell'economia, gli italiani non si fidano ed è scattato il si salvi chi può, è scattata la fuga dal lavoro. Gli italiani stanno in massa preferendo all'assegno della cassa integrazione, l'assegno previdenziale. In entrambi i casi lo paga l'Inps. Nel caso della Cig, però, è a tempo, e il tempo, sembra di capire, sarà molto breve. Nel secondo caso è per la vita. Quindi la scelta era abbastanza facile.

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