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Vittorio Feltri contro il 1° maggio: "Una liturgia grottesca, cosa c'è da festeggiare? Non lavora nessuno"

Il direttore di Libero Vittorio Feltri parla della Festa del 1 maggio: "Mai come quest'anno la Festa dei lavoratori è ridicola e un controsenso rispetto alla realtà nella quale viviamo. Coloro che vogliono lavorare infatti non possono a causa dell'emergenza sanitaria. Bisognerebbe chiamarla la festa dei disoccupati: purtroppo nel nostro Paese le abitudini non cambiano mai, abbiamo appena festeggiato il 25 aprile, una celebrazione degli antifascisti che ancora oggi fanno la guerra a dei fantasmi. Non rinunciamo a queste liturgie grottesche: anche oggi che è tutto chiuso e non c'è niente che ci faccia pensare al lavoro. Cerchiamo di essere, non dico intelligenti che ci viene difficile, ma almeno seri abolendo queste ricorrenze stupide che sono ripetitive. Invece di festeggiare il lavoro che non c'è, almeno festeggiamo qualcosa che c'è, ovvero la disoccupazione". 

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