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La pandemia vissuta su una barca in compagnia di un violoncello

Roberto Soldatini, direttore d’orchestra e violoncellista torna in libreria con Denecia approdi nella pandemia (Mursia) e racconta i primi otto mesi dall’inizio dell’emergenza sanitaria vissuti dalla prospettiva unica della sua barca. Del suo libro ne parla Lucia Esposito nella rubrica Un libro in due minuti: potrete vedere le immagini di un mondo silenzioso da lui girate durante i mesi di lockdown. «Questo mio libro vuole essere un elogio alla vita e alla natura nella speranza di poter tornare presto tutti insieme a navigare nel meraviglioso mare della vita. Le nuvole si dissolvono d’incanto, e ci sembra che il cielo e il mare non siano mai stati così azzurri come oggi. Siamo gli unici in questo mare a spiegare le vele come ali, e il sale sulle labbra, rubato alle onde e portato dal vento, ha il sapore di una libertà che si riesce anche a respirare». Quello di Denecia e di Roberto Soldatini è un sodalizio davvero speciale, ancora di più in una situazione di emergenza internazionale. Per la prima volta la pandemia causata dal Covid-19 viene raccontata in un libro da chi vive in barca, tra peripezie burocratiche e avventurose navigazioni, affrontate con il profondo legame dei due protagonisti. È il racconto di approdi da sogno lungo più di tremila miglia sotto la chiglia (seimila chilometri), tra Italia, Grecia, Albania, Montenegro, Croazia e Slovenia, in baie e porticcioli dove Denecia era quasi sempre l’unica barca presente a causa del lockdown.

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