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Stefano Boccalini, quando l'arte e l'artigianato traducono in poesia le parole intraducibili

Quando si sposa con l'artigianato il risultato è una mostra poetica e di grande bellezza con uno scopo nobile legato all'ecosostenibilità di una comunità. A Ginevra ha appena aperto la mostra La ragione nelle mani sull'opera di Stefano Boccalini che si compone dei manufatti realizzati in Valle Camonicada quattro artigiani affiancati ognuno da due giovani apprendisti delle pratiche appartenenti alla tradizione camuna: la tessitura dei pezzotti, l'intreccio del legno, il ricamo e l'intaglio del legno. Nello specifico la mostra si compone di un raffinato ricamo bianco su bianco a “punto intaglio”; due legni di noce sapientemente intagliati; cinque manufatti di legno nocciolo intrecciato, realizzato con la tecnica utilizzata per la creazione di cestini e gerle; tre pezzotti, tappeti fatti con tessuti lavorati a telaio manuale. L'opera di Boccalini ha preso il via con un laboratorio che ha coinvolto tutti i bambini di Monno, cui è stato raccontato il significato di circa cento parole intraducibili che sono presenti in molte lingue, intraducibili perché non hanno corrispettivi nelle altre lingue e che possono essere solamente spiegate. Insieme ai bambini sono state scelte circa venti parole che identificano il rapporto tra uomo e natura e tra gli esseri umani. Le parole sono infine state sottoposte agli artigiani per capire quali potrebbero essere le più adatte a essere trasformate dalle loro sapienti mani in manufatti artistici. Ne sono state scelte nove che sono diventate il materiale su cui gli artigiani hanno lavorato con gli apprendisti. Dopo aver portato i segni della Valle Camonica in Europa l'opera ideata da Stefano Boccalini entrerà in una parte lontana della collezione della GAMeC di Bergamo.Per chi volesse approfondire c'è anche un catalogo firmato dalla curatrice Adelina von Fürstenberg e da Stefano Boccalini con le immagini delle opere finite e in costruzione.

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