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Cancro alla prostata, che cosa ci dicono gli ultimi studi

La ricerca scientifica nella cura di malattie e, di conseguenza, per vivere meglio e più a lungo. In questa puntata il professor Lloyd Trotman, vicedirettore del Cold Spring Harbour Laboratory, centro di ricerca sul cancro con sede a New York, ci fornisce alcune informazioni di base sul cancro alla prostata. «È una malattia che colpisce molti uomini», sottolinea l’esperto. «Negli Stati Uniti sono circa 200mila quelli a cui viene diagnosticato un cancro alla prostata ogni anno. C’è però il 5 per cento di possibilità di una versione più aggressiva che si traduce in circa 30mila decessi in Usa ogni anno». Quanto alle attuali sfide della ricerca il professor Trotman è ottimista: «Ci sono alcuni progressi significativi: una combinazione di analisi genetica e un’analisi dei “markers” che indicano la progressione della malattia, ma poi c’è anche, e non dovrebbe essere trascurato né negato, un’analisi del Dna ereditato».  A seguire, la giornalista Laura Avalle intervista Veronica Maya, conduttrice televisiva di programmi di maggior successo targati Rai, impegnata in progetti in sostegno della ricerca scientifica, come lei stessa racconta: «È tanti anni che racconto la straordinaria macchia di Tennis&Friends, messa in campo dal Policlinico Gemelli di Roma, che ogni anno offre check up gratuiti. Oltre 25 le specialistiche che scendono in campo, quindi è davvero una straordinaria possibilità di andarsi a controllare in modo gratuito e approfondito: dalla vista al cuore, ai polmoni, all’apparato genitale, anche per i bambini. Il Covid in questo ci ha paralizzati, ha portato tanta paura e ha la priorità su tutto, con la conseguenza che tante persone, che dovrebbero portare a termine i loro screening e le loro cure, hanno deciso di non entrare più in un ospedale, rimettendoci così la salute e, nei casi più gravi, la vita stessa. Significa che le sane abitudini che avevamo acquistato sulla prevenzione si stanno perdendo e questo è pericoloso».

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