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Il nudino di Cadorin esce dalla clandestinità e festeggia i suoi 100 anni tornando a casa

Il 14 aprile scorso si è tenuta presso la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Latina una cerimonia per festeggiare il ritorno a casa di dipinto rubato durante la Seconda guerra mondiale. Parliamo di un olio su tavola, intitolato “Nudino Femminile”, realizzato nel 1921 dall’artista Guido Cadorin che ha operato a Venezia nei primi decenni dell’900. Si erano completamente perse le sue tracce dal 1945 quando alcuni ladri entrarono in quella che era la Pinacoteca Pontina messa su grazie ad una serie di donazioni di opere provenienti dalla Biennale di Venezia.  L’opera, come racconta Sofia Lipoli in questa nuova puntata di Lost Art,  è stata ritrovata a Udine dove era stata messa all’incanto, per contro di terzi, presso un negozio frequentato da molti collezionisti friulani. A rintracciarla sono stati i militari del Reparto specializzato dell’Arma dei Carabinieri nel corso del quotidiano monitoraggio sul web. I carabinieri insospettiti dal pregio dell’opera posta in vendita, hanno immediatamente cercato dei riscontri nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti” che vanta la nomina del più grande database al mondo di opere d’arte rubate. In una prima indagine hanno appurato la probabile corrispondenza dell'opera, per la descrizione del soggetto, delle dimensioni e dell'anno di realizzazione. Tuttavia, in assenza di fotografie, c’è stato bisogno di effettuare ulteriori verifiche. Ma dopo pochi giorni, anche grazie alla collaborazione del Comune di Latina, della Quadriennale di Roma e della Biennale di Venezia, il dipinto è stato riconosciuto.  La Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Latina ne ha subito rivendicato la proprietà e l’opera lì è tornata.  Il sindaco emozionato per l’evento ha tenuto a ringraziare, a nome della comunità, il Nucleo dei Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale di Udine che ha permesso la restituzione del dipinto, importante per la storia dell’arte, ma anche testimonianza della fondazione di Latina. Non solo. Il nudino di Cadorin torna a casa proprio nell’anno del centenario della sua realizzazione e ora che i musei sono aperti vale la pena andarlo a vedere dal vivo.

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