Ligabue, un uomo umiliato che si afferma e vince attraverso la potenza della natura
Per favore, smettetela di definire la sua pittura naïf: non c'è niente di fiabesco o magico in quello che dipinge Antonio Ligabue. Lui rappresenta la dura e cruda realtà, un mondo dove gli uomini sono bestie aggressive e assetate di sangue o insetti fastidiosi sotto un cielo che non preannuncia niente di buono. La natura per lui è insidiosa, popolata da tigri, serpenti, leoni: nulla di diverso dall'umanità che ha combattuto la Guerra e non ha saputo evitarla. La pittura di Antonio Ligabue è una proiezione metaforica del mondo nel suo stato di ebollizione: in questi animali, simboli certamente di forza ed energia, c’è tutto il suo desiderio di libertà e di riscatto. Ligabue, uomo umiliato ed emarginato, come pittore si afferma e vince attraverso la potenza gloriosa dell'animale. Nicoletta Orlandi Posti, in questa nuova puntata di ART'è è andata a Parma dove a Palazzo Tarasconi è stata aperta la mostra "Ligabue e Vitaloni. Dare voce alla natura" curata da Vittorio Sgarbi. Ed è proprio lui, insieme a Augusto Agosta Tota, presidente della Fondazione Archivio Antonio Ligabue, a farci da guida nell'arte del "Toni".
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