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Calo demografico, il dato in controtendenza dei paesini. Che fa sperare

Costanza Cavalli. Nell’anno più difficile dal dopoguerra, oltre all’aumento drammatico dei morti, l’Istat ha registrato (e i media ne hanno dato ampio risalto) uno sconfortante calo delle nascite. Tuttavia sta succedendo qualcosa, luci sporadiche ma nitide nell’oscurità demografica, che i rapporti statistici non possono cogliere. Sono i borghi, i piccoli comuni, le valli: le cronache locali di queste settimane sono state portavoce di campanili che suonano a festa: ci sono Comuni in cui si nasce di più, e sembra che dovremo aggrapparci a questa speranza. Siamo andati a Rovato, nel Bresciano, dove a gennaio la cicogna ha bussato 26 volte contro le 15 nello stesso mese del 2020, a febbraio 18 contro le 13 dell’anno scorso. E marzo ha confermato la tendenza. Ne abbiamo parlato con il sindaco Tiziano Belotti e con il ginecologo Antonio Canino dell’ospedale Niguarda di Milano. 

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